domenica 7 marzo 2010

Proteggere la domenica, giornata libera dal lavoro.

**Giorno di vittoria sulla morte, e quindi di festa. Ma anche giorno di pausa dal lavoro, e quindi occasione di riflessione, di meditazione. Così dicevamo, almeno da duemila anni.
Ma è fin troppo banale far presente che, da anni ormai, la domenica sostituisce lo “stress da lavoro” con lo “stress da divertimento a tutti i costi”.... fino ad arrivare, ormai sempre più spesso, all’apertura domenicale dei negozi ma anche di fabbriche e uffici. Oggi infatti l’organizzazione del tempo è un vero disastro. Per cinque giorni la settimana la città è una bolgia forsennata. Negli altri due pure. E quindi vanno a farsi benedire le relazioni umane, la meditazione e la preghiera, la famiglia e la solidarietà. Il settimo giorno tende sempre più ad identificarsi con gli altri, perlomeno nell’intensità, venendo a mancare quella quiete che dovrebbe permettere riposo e riflessione.
La gente è terrorizzata dal silenzio, ha paura di pensare, di riflettere: da qui la smania di riempire di “cose” i giorni di festa. Ma questa smania non ha evitato la noia ed ha portato ad uno stordimento collettivo: oggi, nonostante tutti i tentativi per renderla una giornata desiderabile, la domenica è diventata una grande occasione di noia.**

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