domenica 19 luglio 2015

Dagli scritti di san Francesco Saverio

1. Per prima cosa cercare una grande umiltà circa il predicare, attribuendo, per prima cosa e in maniera perfetta, tutto quanto a Dio.

2. In secondo luogo terrò il popolo davanti ai miei occhi, considerando come Dio abbia dato la devozione al popolo per udire la Sua parola, e proprio a motivo della devozione popolare, ha concesso a me la grazia per predicare e al popolo la devozione per ascoltarmi.

3. Impegnarsi nell'amare molto il popolo, considerando l'obbligo che gli devo perché, per sua intercessione, Dio mi ha dato la grazia di predicare.

4. Considerare inoltre come questo bene mi sia venuto grazie alle preghiere e ai meriti dei membri della Compagnia, che con molta carità, amore e umiltà, chiedono a Dio le grazie e i doni per quelli della Compagnia stessa, e ciò per maggior gloria di Dio e salvezza delle anime.

5. Pensate continuamente che mi devo umiliare molto perché quello che predico non è affatto mio, ma concesso liberalmente da Dio; e servirmi con amore e timore di tale grazia, come colui che ne deve rendete stretto conto a Dio nostro Signore, guardandomi dall'attribuire alcuna cosa a me stesso, eccetto le molte colpe, i peccati, la superbia, la negligenza e l'ingratitudine sia verso Dio come verso il popolo e i membri della Compagnia, per merito dei quali Dio mi ha concesso questa grazia.

6. Chiedere a Dio con grande insistenza che mi faccia sentire, dentro la mia anima, gli impedimenti che io metto da parte mia e a causa dei quali Egli tralascia di concedermi grazie maggiori e di servirsi di me per grandi cose.

7. Umiliarmi molto nell'intimo davanti a Dio, che vede i cuori degli uomini, e guardandomi in tutti i modi possibili dal dare scandalo al popolo nel predicare, nel conversare e nell'agire, umiliandomi assai davanti al popolo poiché come ho già detto prima voi gli dovete tanto.

8. Quello che soprattutto dovrete fare, meditando sui punti suddetti, è di notare con grande attenzione le cose che Dio nostro Signore vi fa sentire dentro la vostra anima, scrivendole in qualche libretto e imprimendole nella vostra anima, poiché in questo consiste il frutto. E di quello che il Signore vi comunicherà voi mediterete alcuni punti e da essi ne nasceranno altri di grande frutto. E meditando sulle cose che Dio vi comunicherà, esse andranno crescendo soltanto per la misericordia di Dio e voi farete molti progressi se persevererete in questo santo esercizio di umiltà e conoscenza interiore delle vostre colpe, perché in ciò consiste tutto il frutto. Per amore di Dio nostro Signore e per il molto che dovete a nostro Padre Ignazio e a tutta la Compagnia del nome di Gesti, vi prego una volta, un'altra, e tante altre volte quanto posso, di esercitarvi continuamente in questi esercizi di umiltà poiché, se farete il contrario, temo che vi perderete. Infatti saprete per esperienza che molti si sono perduti per mancanza di umiltà: guardatevi di non essere voi fra costoro.

9. Non dimenticatevi neanche per un momento che nell'inferno vi sono molti predicatori che ebbero maggiori doti di voi nel predicare, e che con le loro prediche ottennero più frutto di quanto voi fate, e per di più essi furono lo strumento affinché molti lasciassero di peccare. Ma quello che più fa meraviglia è che furono loro la causa strumentale grazie alla quale molti sono andati alla gloria, mentre loro stessi, i miseri, sono andati all'inferno, avendo attribuito a sé quello che era di Dio, gettandosi in mezzo al mondo, rallegrandosi di venire lodati da esso, crescendo in una vana opinione di sé e in una grande superbia, e per tale motivo si sono perduti.
Pertanto ognuno si preoccupi di questo, perché, se ben consideriamo, non abbiamo di che gloriarci al di fuori delle nostre malvagità, perché soltanto esse sono opere nostre. Infatti le buone opere Dio le fa per mostrare la Sua bontà e per la nostra confusione nel vedere che con strumenti tanto vili Egli si vuole manifestare agli altri.

10. Badate di non disprezzare i Fratelli della Compagnia, se vi sembra di fare più di loro e che loro non fanno nulla. Abbiate per certissimo che proprio per un riguardo ai Fratelli i quali servono in uffici bassi e umili e per i loro meriti, Dio vi fa più doni e vi dà la grazia per bene operare: di conseguenza voi siete più obbligati con loro di quanto essi non lo siano verso di voi. Questa conoscenza interiore vi avvantaggerà per non disprezzarli mai, ma anzi per amarli e per umiliarvi sempre.