lunedì 8 marzo 2010

il mio augurio alle donne

Auguro alle donne di trovare la piena realizzazione senza uccidere i figli più indifesi.


























Ecco una testimonianza che mi ha tolto il fiato:
-Arrivò, in notte inoltrata, in ospedale accusando atroci coliche renali. Era tanti anni fa, e l'ecografia ancora non esisteva. Camuffò l'esame obiettivo delle prove urologiche, ed il medico la fece ricoverare con la diagnosi presupposta. Alle prime luci dell'alba, andò in bagno, e con un ferro da calza, si procurò l'aborto. Ogni mezz'ora, le infermiere che passavano per il giro, la trovarono sempre a letto. Le altre malate, non avevano notato nulla di strano.
Appena arrivai in ospedale, l'infermierà mi chiamò, la signora era in stato di shock da una grave emorragia: si era perforata l'utero! Terapia antishock, urgenti chiamate ai ginecologi, ai chirurghi, l'urgenza della camera operatoria...
Nel letto, stracolmo di sangue, un piccolo feto di pochi etti, senza vita.
Arrivarono tutti con il tempismo dell'urgenza, ma la donna spirò tra le mie braccia, disperatamente "sola". Mentre chiamavo il prete per un ultima benedizione, notai che l'infermiera, con noncuranza stava gettando il piccolo feto nel cestno.
Dalla tensione, me la sbranai e pretesi tutte le formalità come per gli aborti spontanei...l'inceneritore.
Si cominciava a parlare di legalizzare l'aborto.
Giurai a me stessa che mai e poi mai avrei potuto pensare di legalizzare quell'infanticidio!
Qualche ora dopo, arrivò il marito della defunta, incosciente madre a cui, ebbi l'onère di dirgli che la moglie non c'era più, ed il motivo del decesso.
Lui, povero camionista, grande e grosso, pianse come un ragazzino e se ne andò imprecando contro la giovane moglie...-
Anna Maria Mimma Raggi