sabato 23 marzo 2013

Commento al Vangelo della Domenica delle palme di don Ezechiele Pasotti

Che mistero profondo è la vita dell’uomo, con il suo carico di sofferenza, di croce. “L’uomo è terra che soffre”, dice un antico testo cristiano (Lettera di Barnaba, 6,9): dal gemito che lo introduce alla vita, al rantolo che lo consegna all’eternità. E davanti a questo mistero non ci sono alternative: o sotto la croce, schiacciato e frantumato, o sopra la croce, libero, uomo vero, uomo che si dona. In questa Domenica delle Palme entriamo a Gerusalemme con Gesù, l’uomo della croce, vittorioso, per dare inizio alla sua Passione gloriosa. Il Vangelo oggi racconta la Via della Croce del Signore. In questa settimana, che la tradizione cristiana, con profonda verità, dice “santa”, siamo chiamati a stare, insieme alla Vergine Maria, accanto alla Croce del Signore, ad unirci a Lui, a seguirLo! Non a seguire una vittima, un condannato, ma a contemplare il dono che Egli fa di sé. Un antico inno canta: “O albero di vita eterna, pilastro dell’universo, ossatura della terra, la tua cima tocca il Cielo e nelle tue braccia aperte brilla l’amore di Dio”. Dalle croci quotidiane della vita, spesso frutto della nostra debolezza, dei nostri peccati, ma anche della violenza e della prepotenza di chi ci sta accanto, guardando la Croce di Cristo, Lui che si dona per noi, possiamo fare nostre le parole del buon ladrone: “Signore Gesù, ricordati di me quando vieni nel tuo regno”. Che questi giorni di preparazione silenziosa ed orante alla Passione di Cristo, ci permettano di udire e di accogliere la sua parola divina, il suo “Io ti dico”, rivolto ad ognuno di noi: “Oggi con me sarai nel paradiso”. E la Pasqua ci sarà data come liberazione.

Testo proveniente dalla pagina della Radio Vaticana